L'alba di un nuovo mondo
Inserisco questo articolo alle ore 7:42. É l’alba qui a Milano, e con il nuovo giorno ciascuno porterà avanti le proprie attività, al proprio meglio. Mi piace vedere questo momento come simbolo dell’alba che la nostra società sta vivendo, senza forse rendersene pienamente conto.
La tecnologia, che si sta sviluppando in modo esponenziale, sta rivoluzionando infatti ogni aspetto della nostra vita personale e professionale, offrendo nuove sfide, rischi, opportunità.
Se ne parla, e ci si stupisce di cosa potremo fare superando questa o quella nuova frontiera. Ma spesso non si riflette sul quadro di insieme, che disegna un mondo completamente nuovo che ogni impresa deve accettare come dato di fatto ed adeguarsi, trovando modi per avvantaggiarsene.
Viene definita la Quarta Rivoluzione, che il World Economic Forum ha indagato in una sua recente analisi.
Quali sono le tecnologie più rilevanti per il nostro futuro?
- Stampa 3D. Offre rapidità di prototipazione ma anche la possibilità di realizzare piccole produzioni in modo de-localizzato, utilizzando svariati materiali tra i quali anche quelli biologici per tessuti organici. Una rivoluzione per la manifattura e per il settore sanitario;
- Tecnologie spaziali. Privati e pubblici possono avviarsi ad esplorare lo spazio, mettendo in orbita satelliti, ambienti abitativi, laboratori d’avanguardia per ricerca scientifica. Il che richiede ad esempio lo sviluppo di nuovi vettori, sistemi di comando e guida, motori sempre più sofisticati, …;
- Realtà virtuale e aumentata. I confini tra mondo digitale e fisico diventano sempre più labili grazie a visori e schermi olografici: l’impatto è già oggi sulla comunicazione che se ne può avvantaggiare per dare sempre più informazioni: ad esempio a chi vuole conoscere e “toccare” i prodotti di una azienda, navigando in Internet. È sui giochi che immergono gli utilizzatori in mondi digitali, lo sarà su TV e cinema, che per ora toccano questo mondo grazie ai programmi in 3D;
- Nanomateriali. Le nanostrutture permettono di creare materiali completamente nuovi per applicazioni inimmaginabili poco tempo fa: con maggior efficienza termoelettrica o con memoria di forma, con nuove funzionalità magnetiche e termoelettriche;
- Computing alternativo. L’elaborazione delle informazioni avviene con nuovi materiali e processi: cloud e quantum computing, reti neurali, storage biologico e computing ottico offrono soluzioni sempre più potenti, rapide, sicure, per alimentare e sostenere la necessità di trattare e conservare le informazioni utili al funzionamento di ormai qualsiasi apparato o attività;
- Internet of Things. I prodotti fisici, i sistemi logistici, le reti elettriche sono sempre più dotati di sensori interconnessi integrati a sistemi di data analytics. Questi collegamenti pervasivi consentono di creare valore per gli utilizzatori privati, pubblici, aziendali;
- Neurotecnologie. La capacità di conoscere e controllare le funzioni del cervello umano, grazie a nuovi metodi e tecnologie, apre frontiere quasi infinite per lo sviluppo di nuovi farmaci, strumenti diagnostici, terapie;
- Geoengineering. Grazie a nuovi processi tecnologici si può intervenire nei sistemi geologici e climatici terrestri variando ad esempio l’utilizzo o la fertilizzazione dei terreni ed anche dell’atmosfera, per combattere la fame, influenzare il clima e rimuovere l’anidride carbonica;
- Blockchain. Sono sistemi crittografici, che gestiscono le transazioni sulla base di registri pubblici distribuiti. Assicurano la trasparenza e l’immutabilità dei dati: regolano in questo modo le transazioni in molti settori, e consentono l’utilizzo e diffusione delle criptovalute, quali bitcoin;
- Energia. Qui le nuove tecnologie offrono nuove soluzioni: batterie e celle a combustibile, piattaforme solari avanzate, nuove fonti rinnovabili, fusione nucleare, sistemi di smart grid, trasferimento di energia wireless e celle a combustibile altamente efficienti. Se le nostre automobili, scooter, biciclette cominciano già ad essere diverse lo dobbiamo a queste novità: e questo è solo un minimo aspetto di tutto il cambiamento in atto;
- Biotecnologie. Con la modifica del sequenziamento del genoma animale e umano, la modifica di microbi ed organismi per usi medicali, agricoli ed industriali possiamo puntare a combattere malattie ed infezioni con approcci radicalmente nuovi;
- Intelligenza artificiale e robotica. Manifattura automatizzata e veicoli autonomi sono la parte più “scontata” di questa nuova frontiera, mentre la parte più controversa (ma inevitabile) è rappresentata da sistemi cyber-fisici altamente specializzati che possano sostituire gli esseri umani in attività di vario genere.
Spesso, quando si parla di questi temi, si tende a considerarli affascinanti, controversi, in certi casi appetibili ed in altri pericolosi.
Non ci si sofferma a riflettere sulla realtà che sono ormai dei dati di fatto. Hanno già un impatto diretto su di noi uomini d’azienda.
Pensiamo alla Industria 4.0 ed alle possibilità che sta già oggi dando a molte imprese. Le nostre istituzioni si stanno adoperando già oggi per aiutare le nostre aziende a comprendere ed adottare queste modalità di lavoro.
Pensiamo alla formazione in modalità e-Learning, che rappresenta una possibilità concreta per addestrare il nostro personale in modo economico, efficace, tempestivo, delocalizzato. L’Italia è uno dei Paesi ancora in ritardo su questo fronte, rispetto ai nostri concorrenti esteri. Eppure un paio di settimane fa, a Milano, l’evento Learning360 organizzato da MosaicoElearning presso il Teatro Manzoni ha riunito più di 800 responsabili d’azienda a confrontarsi ed aggiornarsi su questa realtà. Ci stiamo muovendo a passi rapidi anche nel nostro Paese, quindi.
Pensiamo alla vendita sui mercati internazionali, uno sbocco indispensabile per la nostra industria. Le tecnologie applicate alla comunicazione permettono di conoscere, segmentare, comunicare a mercati e consumatori in modo mirato e capillare, a supporto delle strategie commerciali. Certo bisogna sapere quali strumenti utilizzare, avere esperienza sulle abitudini “digitali” nelle varie aree del mondo (ad esempio, il “nostro” Facebook non serve a comunicare in Cina o Russia ove utilizzano diverse piattaforme) ma l’utilizzo di queste leve ci rende molto più efficaci.
Pensiamo all’Olanda. Un Paese piccolo e densamente popolato, eppure è il secondo esportatore al mondo di alimenti in termine di valore, superati solo dagli Stati Uniti che sono 270 volte più grandi. Quali soluzioni potremmo mutuare da loro, per risolvere i problemi dati dalla nostra conformazione geografica che impedisce coltivazioni ed allevamenti su grande scala?
È un momento di cambiamento, non possiamo dirci “a noi ancora non interessa”. Chi lo fa esce dal gioco.
Come potete affrontare questa situazione, come potete far sì che la vostra impresa se ne avvantaggi? Siete pronti? Vogliamo confrontarci su questo tema?
Questo scritto prende spunto da un articolo pubblicato sul Sole 24 ore del 4 ottobre u.s., a firma di Guido Romeo