Non basta essere veloci, ci vuole agilità.

Una combinazione di velocità e stabilità è il requisito delle aziende di successo.

Una pubblicità di pneumatici degli anni ’90 recitava “la potenza è nulla senza controllo” riferendosi al fatto che le prestazioni di un’auto sarebbero state vanificate in caso di una mancanza di stabilità in curva o in frenata. Il testimonial era Carl Lewis medaglia d’oro nelle gare di velocità in 6 edizioni di olimpiadi e mondiali di atletica leggera con tempi che hanno ripetutamente migliorato il record del mondo della specialità.

Il rapporto tra stabilità e velocità è anche l’oggetto di una interessante ricerca della società di consulenza McKinsey applicato però ai sistemi organizzativi di un campione di più di 1.000 compagnie: il risultato descrive la correlazione diretta tra prestazioni e “agilità” definendo quest’ultima come la capacità organizzativa di coniugare insieme velocità e stabilità al di sopra dei valori medi delle società esaminate. In sostanza si afferma che è necessario muoversi rapidamente nel mercato mantenendo però dei principi solidi che consentano alla società di innovare, apprendere e mantenere nel tempo le performance. La velocità senza stabilità infatti genera situazioni tipiche di una start up in società che start up non sono per storia e dimensioni con conseguenti possibili disastri dopo buoni risultati iniziali; per contro la stabilità senza velocità è tipica di società burocratiche destinate al declino perché incapaci di adeguarsi alle mutevoli esigenze del mercato. Società non stabili né veloci vengono definite intrappolate in una situazione senza uscita.

Un sistema organizzativo agile innova ed apprende attraverso il cambiamento guidato dai leader, mediante l’apertura ad accogliere e fare proprie idee provenienti dall’esterno e utilizzando la condivisone delle competenze; la cultura e la motivazione delle persone trovano fondamento in valori forti e leader capaci di ispirare ma anche nella competizione interna e disciplina operativa. Le prestazioni delle società agili, pari al 12% dell’ampio campione analizzato, sono molto rilevanti: il 70% di queste si colloca infatti nel primo quartile della classifica generale delle società ordinate per salute organizzativa e risultati economico-finanziari.

In ultima analisi l’agilità è l’abilità di una organizzazione di rinnovare sé stessa, adattarsi, cambiare rapidamente ed avere successo in un ambiente ambiguo e turbolento. E’ facile diagnosticare che le persone sono uno dei fondamenti della velocità e della flessibilità, la capacità di lavorare con gli altri, la multidisciplinarietà, l’utilizzo naturale delle nuove tecnologie sono la realizzazione pratica che vediamo spesso in aziende di successo. Ma dove risiede la stabilità? Ancora una volta una delle principali risposte è nelle persone, non solo quelle che guidano l’azienda garantendo continuità, ma in tutti i collaboratori che trovano un denominatore comune nella cultura aziendale. Gli autori della ricerca insistono molto su questo punto evidenziando come la costruzione della cultura aziendale richieda molto tempo, cambi molto lentamente ma fornisca un collante formidabile ed un linguaggio comune quando si opera mediante team di progetto, strutture temporanee ed innovazioni spesso dirompenti.

Tutto questo si ritrova anche nelle metodologie di lavoro, la velocità e la flessibilità necessitano di essere integrate da alcuni principi stabili: un esempio è Scrum, la metodologia per la gestione dei progetti nata negli anni 90 per lo sviluppo del software. Un progetto Scrum, termine di derivazione rugbistica che significa pacchetto di mischia, è uno sforzo collaborativo per creare un nuovo prodotto, servizio o un altro risultato come definito nella cosiddetta dichiarazione di intenti del progetto, ed è fondato su team multifunzionali, auto organizzati e dotati di delega piena che dividono il lavoro in brevi e concentrati cicli di lavoro chiamati Sprint.

Quindi qual è la ricetta per avere pneumatici che ci consentano di guidare al limite senza finire nel fosso?  Si tratta di combinare flessibilità e stabilità nel sistema organizzativo attraverso la mobilitazione dell’intera organizzazione nella raccolta di informazioni e trend, avviare iniziative rapidamente con la mentalità dell’imparare dalla sperimentazione e dai possibili fallimenti, uscire dai confini della società per esplorare capacità nuove.

Enrico Perversi