Le 4 cose che contano

Una classe dirigente di successo si afferma attraverso i propri comportamenti, focalizzati a quelli necessari per avere successo. 

Il tema della leadership è complesso e viene affrontato da molti punti di vista spesso complementari. La rivoluzione tayloristica partì anche dalla constatazione che non vi fosse in azienda una classe dirigente in grado di istruire, indirizzare e progettare il lavoro, Taylor infatti scrive nel 1911 “.. ogni operaio dovrebbe ogni giorno essere istruito ed aiutato amichevolmente dai dirigenti, invece di essere da un lato costretto o spinto dal suo caposquadra, e dall’altro abbandonato alla propria iniziativa senza assistenza. Questa continua, intima, personale cooperazione tra la direzione e gli operai è l’essenza della moderna organizzazione scientifica del lavoro.”  Dopo poco più di cento anni oggi parliamo di capo-coach come di colui che crea le condizioni perché i suoi collaboratori si esprimano al meglio utilizzando appieno il proprio potenziale e colpisce l’attualità di quanto scritto agli albori della seconda rivoluzione industriale in un contesto decisamente molto diverso. Certamente un secolo non è passato invano e tutto è cambiato non solo in termini di tecnologia ma soprattutto per quanto riguarda gli aspetti sociali e di conoscenza, tuttavia il tema della leadership si ripropone con forza, ed io posso verificare la sua attualità nella mia attività quotidiana di coach con manager ed executive.

Il coinvolgimento dei collaboratori, la delega efficace, la gestione del tempo, una identità di ruolo consapevole sono quasi sempre presenti nelle nostre conversazioni tuttavia gli accenti possono cambiare significativamente in funzione della cultura aziendale prevalente, dell’età anagrafica del mio interlocutore e della sua anzianità nel ruolo; io cerco quindi, attraverso domande, di capire quali sono i temi che il mio cliente desidera sviluppare per conseguire i suoi obiettivi. Il significato di leadership è molto personale e, soprattutto, varia nel tempo con l’esperienza. Attraverso un rapida ricerca su internet è facile verificare come vi sia una quantità di proposte e modelli per definire e costruire comportamenti efficaci nella guida di altre persone, come spesso succede vi sono mode e slogan che per un certo periodo di tempo monopolizzano il dibattito verso specifiche persone o teorie, non è quindi facile districarsi e rispondere con chiarezza ad una domanda molto semplice che mi è capitato di rivolgere ad un mio cliente alle prese con una nuova sfida manageriale: quali pensi che siano i 3-4 comportamenti chiave per ottenere dalla tua squadra una prestazione eccellente?

In risposta alla domanda ogni individuo sviluppa il proprio piano d’azione in funzione delle proprie capacità e della situazione specifica naturalmente, ma potrebbe essere interessante comprendere le poche variabili che conducono al successo a prescindere dal mercato o dall’azienda. A questo ha dato risposta una ricerca della società di consulenza McKinsey che ha esaminato un campione molto ampio di circa 81 organizzazioni per un totale di quasi 189.000 persone, restringendo l’analisi al 25% delle aziende con i migliori risultati economici e gestionali sono stati definiti quattro comportamenti di successo.

  1. Il primo è operare con un forte orientamento ai risultati. I risultati creano reputazione e quindi fiducia, per ottenerli è necessario porre la giusta enfasi su efficienza, produttività e valore. Un leader non deve soltanto comunicare una visione, proporre obiettivi sfidanti ma anche completare il ciclo conseguendo i risultati attesi con la sua squadra.
  2. Il secondo comportamento è dimostrare efficacia nella risoluzione di problemi, ci si riferisce alla capacità di diagnosi dopo una raccolta e analisi di dati relativi sia a fenomeni strategici di grande portata sia a piccoli eventi quotidiani. Il problem solving è tutto ciò che permette poi una presa di decisione vincente.
  3. Il terzo requisito consiste nel cercare punti di vista diversi, ciò può avvenire nel mercato, tra i portatori di interessi, tra i collaboratori. Si tratta di cogliere segnali deboli e sviluppare una capacità di ascolto che permetta di valorizzare dati significativi, che non si accontenti dei luoghi comuni o pregiudizi ma che sia in grado di apprezzare la diversità.
  4. L’ultimo comportamento è quello del supporto agli altri per permettere a tutti di operare nelle migliori condizioni possibili evitando il conflitto sterile e valorizzando le persone. Un capo che dimostri sincero interesse per il benessere di chi lavora con lui genererà fiducia e rispetto e quindi prestazioni eccellenti.

Questa ricerca empirica indica i tratti comuni a molti casi di successo, è compito dei manager trovare la loro via originale ed il compito non è agevole tanto che lo sviluppo della leadership continua ad essere uno degli investimenti rilevanti nelle aziende di successo.

Tra l’altro, individuare i comportamenti più efficaci per la direzione dell’azienda è un primo passo fondamentale per costruire un proprio percorso di miglioramento: essere un manager, un leader, non deve essere infatti inteso come una questione di dote innata, ma bensì come una professione che ha propri strumenti che devono e possono essere studiati ed appresi, tramite la pratica.

 

Enrico Perversi 

                         

Questo articolo è tratto da quanto originariamente pubblicato su La Rivista, mensile della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera.

 

Con grande esperienza manageriale e nel ruolo di coaching, segue le attività finalizzate a generare risultati attraverso le persone. Abbiamo formalizzato due metodologie di intervento in questo ambito,

Abbiamo chiamato la prima Sestante, pone la mindfulness come elemento chiave per migliorare la performance individuale. Abbiamo avuto riscontri molto concreti sulla utilità di questa pratica per aiutare chi lavora ad essere più consapevole delle situazioni ed affrontarle in modi efficaci e costruttivi. É disponibile una brochure che lo illustra, scaricatela per maggiori dettagli.

La seconda invece è chiamata La squadra efficace: pone enfasi sul tema della collaborazione tra le persone in azienda, come elemento fondamentale per raggiungere i traguardi anche più ambiziosi.

 

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